Ecco un buon motivo per odiare l’inverno: secondo uno studio della Northwestern University i livelli bassi di vitamina D possono aumentare il rischio di cancro alla prostata e la diffusione di questa malattia.
I ricercatori hanno esaminato i livelli di vitamina D nel sangue di 667 uomini di età compresa tra i 40 e i 79 anni con PSA anomalo (antigene prostatico specifico) o con esplorazione rettale digitale della prostata prima di effettuare la prima biopsia. Hanno scoperto che una carenza grave di 25-idrossivitamina D (25-OH D) è associata al cancro alla prostata all’ultimo stadio, quello più aggressivo.
Uno studio ha mostrato che la vitamina D rallenta la crescita delle cellule tumorali della prostata nei modelli animali. La vitamina D inoltre regola la crescita di nuovi vasi sanguigni, che sono importanti per mantenere sane le cellule di tutto il corpo.
La giusta quantità di 25-OH D nel sangue per gli uomini va dai 30 agli 80 nanogrammi per millilitro (ng/ml). Nel corso dello studio i livelli medi rilevati nei soggetti afroamericani era inferiore rispetto a quelli dei soggetti euroamericani (16,7ng/ml contro 19.3ng/ml).
Quando i livelli erano drasticamente inferiori rispetto a questa media, gli individui afroamericani erano 5 volte più a rischio di contrarre un cancro alla prostata molto aggressivo. Gli euroamericani con livelli molto bassi invece erano 3,5 volte più a rischio.
Una possibile spiegazione è che gli afroamericano hanno più melanina nella loro pelle, che blocca i raggi UV e previene la formazione della vitamina D.
Di conseguenza a seconda del colore della tua pelle, del luogo in cui vivi, della stagione e del tasso di assorbimento del tuo corpo, potresti non assumere abbastanza vitamina D.
Per essere certo di non incorrere in una carenza di vitamina D (e allo stesso tempo proteggere la tua prostata) dovresti mangiare cibi ricchi di vitamina D come salmone, tonno, sardine, latte fortificato, cereali fortificati, carne di maiale, uova, funghi, ricotta.
Le dosi giornaliere raccomandate di vitamina D sono di 200 UI al giorno fino ai 50 anni di età, 400 UI dai 50 ai 70 anni e 600 UI al di sopra dei 70anni. Alcuni studi recenti tuttavia suggeriscono che tali dosi sono insufficienti e dovrebbero essere aumentate ad 800-1000UI. Il limite massimo è di 2000 UI al giorno, sopra questo limite può verificarsi tossicità.
Gli integratori di vitamina D sono sicuri, tuttavia in caso di dubbi, particolari problemi di salute o assunzione di farmaci, è raccomandabile consultare il medico.
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